Con l’introduzione dei simboli Ancora/Basta, la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) entra nella nostra casa e sempre più nella nostra vita.

Linda a 2/3 anni non parla ancora, ma può/deve/vuole comunicare!

Cos’è la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA)?

Con Comunicazione Aumentativa e Alternativa (detta anche CAA) si indica un insieme di conoscenze, di tecniche e di strategie atte a semplificare e/o incrementare la comunicazione.

Viene definita AUMENTATIVA perché analizzando le competenze del soggetto, aiuta a trovare strategie per incrementare le stesse.

Viene definita ALTERNATIVA in quanto si avvale di strategie e tecniche diverse accompagnate spesso da simboli visivi.

La forza delle immagini, dei simboli, è uno strumento collettivo che mette ciascuno in condizioni di maggiore autonomia e che permette una vera condivisione, perché è uno strumento che potenzia le possibilità d’accesso di tutti, dal bambino con maggiori e diverse difficoltà ai bambini migranti e altri ancora.

Tale “approccio” ha come obiettivo la creazione di opportunità di reale comunicazione e di effettivo coinvolgimento della persona; pertanto dev’essere flessibile e su misura della persona stessa.

Simboli, immagini, foto e disegni ci verranno sempre più in aiuto.

Noi non andremo mai ad utilizzare esclusivamente simboli PCS, questi saranno affiancati da subito a disegni o fotografie, che lei utilizzerà all’occorrenza riuscendo così ad esprimere bisogni, a fare scelte/domande… e verranno in aiuto anche a noi genitori, per richiedere la sua attenzione e concentrazione, per coinvolgerla, per leggerle libri… e per tanto altro.

Ma come?

  • Capiamo presto che creare una banca d’immagini di tutto ciò che ci circonda è fondamentale. Impariamo e diventiamo organizzati nel fotografare ogni cosa: esperienze, cose, persone… tutto quello che si pensa potrebbe essere poi utile da utilizzare come rinforzo in qualche strategia.
  • All’occorrenza poi si pensano e si impostano tabelle, carte, libri, racconti… e si stampano in modalità e supporti vari. (Affinchè il tutto sia davvero efficace, per molti bambini è anche importante mantenere una certa puliziagrafica, diversamente l’efficacia, il rinforzo che si cerca di ottenere sarebbero quasi nullo).
  • Il tutto si posiziona in punti strategici della casa oppure si tira fuori all’occorrenza.
  • Richiedendo la sua attenzione e aspettando un contatto oculare, le si pone una domanda in maniera verbale mostrandole in contemporanea il visivo. Alcuni esempi: se le si vuole fare una domanda, se le si vuol far imparare a scegliere tra due o più opzioni, se le si vuole leggere un libro, se le si vuole raccontare una sua esperienza a più tappe, se le si vuol far comprendere il testo di una canzone… (e tanto altro).
  • Poi, si attende in silenzio il tempo necessario affinché lei riesca a dare un segnale di risposta (inizialmente le sue risposte saranno esclusivamente sguardi, pian piano tramite il nostro esempio, imparerà anche ad associare l’indicazione del suo dito a tabelle/immagini, prima esclusivamente per risposte ma assodato il meccanismo e acquisita sempre più sicurezza e competenza Linda inizierà a comunicare anche per domande o richieste in uscita!)
  • Noi, compresa la sua risposta (nei primi periodi e sue domande poi) la ripeteremo sempre, al posto suo, in maniera verbale, dando cosi esempio e rinforzo.

Linda diventerà sempre più consapevole, attenta, partecipe e comunicativa.

Alcune foto-esempi di questo primo periodo in cui Linda ha 2/3 anni circa.

Il cartello “andiamo” appeso alla porta.

Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza sosta.

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